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Il nuovo Accordo Stato-regioni del 17/04/2025 ha revisionato la formazione in materia di sicurezza; i contenuti seguono quanto disciplinato dal precedente testo del 2011, con un aggravio documentale (onere probatorio) sul soggetto erogante (datore di lavoro o ente incaricato) che deve avere come obiettivo una progettazione didattica mirata.

ATTENZIONE: scompare il termine di 60 giorni dall’assunzione per “concludere” il percorso formativo; questo termine aveva generato confusione perché molte aziende lo consideravano un periodo entro cui cominciare i corsi anziché entro cui terminarli, senza notare l’eventuale problema in caso di infortunio (mentre in occasione di attività di vigilanza il più delle volte, in passato, era stato concesso di attendere il termine per la consegna dell’attestato, senza comminare sanzioni pur essendo applicabili in quanto la formazione va erogata prima di adibire a mansione il lavoratore!).

Vediamo in sintesi le caratteristiche mediante i quadri sinottici offerti da AiFOS.

Formazione Generale, 4 ore, come prima. Credito formativo permanente (cioè presentando l’attestato si può essere esentati dal ripetere il corso). Non è precisato che si tratti di un modulo propedeutico alla formazione specifica, tuttavia è come se lo fosse perché il “Corso per lavoratori” si compone di due moduli, quello generale e quello specifico, dove si intuisce l’ordine in cui andrebbero realizzati.

Formazione Specifica, 4/8/12 ore, come prima, in base al settore di attività (attenzione: l’accordo Stato-regioni fa riferimento a codici ATECO 2007, ma di recente sono stati aggiornati con la versione 2025: ci si aspetta che gli uffici competenti arrivino a chiarire quali tabelle seguire in caso di incoerenza o discrepanza tra vecchia e nuova versione; in assenza di indicazioni si dovranno seguire quelle del 2007). Previsto obbligo di aggiornamento e – novità delle novità o assurdità delle assurdità – un verifica sull’efficacia dell’apprendimento da disporsi dopo 6 o 12 mesi dal corso: noi ci organizzeremo per una modalità di svolgimento di questo test in assoluta serietà, ma possiamo pensare che taluni soggetti formatori inventeranno facili soluzioni che non vogliamo nemmeno menzionare perché indegne?

Si conferma l’aggiornamento quinquennale, per minimo 6 ore di corso, sempre con la preferenza di distribuire il monteore negli anni e non provvedervi interamente alla scadenza; in proposito desideriamo ricordare che le 6 ore sono il minimo, pertanto è bene che la clientela accetti di buon grado se – ragionevolmente – superiamo le 6 ore mediante due moduli da 4 ore ciascuno: questo ci permette di tenere in aula i partecipanti al mattino e/o al pomeriggio, in rispetto dell’orario di lavoro part-time o full-time, piuttosto che impegnare le persone per corsi da 6 ore con conseguente difficoltà di alcune aziende a coprire le 2 ore mancanti nella giornata lavorativa. Inoltre, spezzare i corsi di aggiornamenti in due moduli distinti, ci permette una progettazione didattica in base a gruppi omogenei per mansioni e settori e va rammentato che in caso di infortunio è un fattore positivo poter dimostrare di aver fatto qualche ora in più di aggiornamento. Dunque comodità pratica, coerente agli orari di lavoro, di buon senso, funzionale a livello di contenuto didattico. Questo lo precisiamo a quanti ci chiedono moduli da 6 ore o lamentano di dover fare “solo” 6 ore e non 8: fidatevi di noi perché è decisamente meglio organizzare due moduli da 4 ore (siano essi in momenti diversi o in unica giornata) o un corso di aggiornamento di 8 ore che riempie l’intera giornata di lavoro dei lavoratori, che limitarsi al minimo…

Situazione diversa per i Preposti, che hanno l’obbligo di aggiornamento biennale ma di cui parleremo in altra notizia.

Concludiamo con una tabella complessiva delle indicazioni di corso e modalità ammesse ma rammentiamo che la preferenza deve rimanere secondo noi a favore della formazione “in presenza”, in aula (presso il nostro Studio o presso l’azienda), per alcune parti anche eventualmente in reparto, quindi didattica frontale il cui risultato è notoriamente più apprezzabile della didattica a distanza. E’ per questo nella maggioranza dei casi continuiamo a erogare corsi in aula in controcorrente rispetto a molti enti di formazione.

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