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Studio Lodi dr. Luca

~ Diritto e Sicurezza del Lavoro

Studio Lodi dr. Luca

Archivi tag: Suprema Corte di Cassazione

La Cassazione si esprime: ai riders vanno riconosciute le tutele del lavoro subordinato

27 lunedì Gen 2020

Posted by Francesca Baglio in lavoro

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Tag

Cass. 1663/2020, Cassazione, co.co.co, cococo, collaborazione, D.Lgs. 81/2015, delivery, diritto del lavoro, food, food delivery, fooddelivery, Ministero del Lavoro, protezione, rider, riders, Suprema Corte di Cassazione, tutela dei lavoratori

24 gennaio 2020 – La Corte Suprema di Cassazione, con sentenza n. 1663, mette un punto decisivo nel food delivery affermando che ai riders (anche se collaboratori) si applica la disciplina del lavoro subordinato.

La linea poteva essere sottile, ma la sentenza risulta piuttosto chiara e le motivazioni sono frutto di ragionamenti precisi che non lasciano dubbi di interpretazione. E’ così che la Cassazione ha respinto il ricorso della Foodinho Srl:

In una prospettiva così delimitata non ha decisivo senso interrogarsi sul se tali forme di collaborazione (…) siano collocabili nel campo della subordinazione ovvero dell’autonomia, perché ciò che conta è che per esse, in una terra di mezzo dai confini labili, l’ordinamento ha statuito espressamente l’applicazione delle norme sul lavoro subordinato (…).

Senza ombra di dubbio l’art. 2 del D.Lgs. 81/2015 costituisce norma di apertura per la disciplina di quelle forme di collaborazione, continuativa e personale, che si trovano nella c.d. zona grigia, in quanto meritevoli di una tutela omogenea.

Testo della sentenza (PDF) disponibile su www.dottrinalavoro.it (notizia qui)

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Cass. pen. 50439/2019: responsabilità datoriale e del RSPP per valutazione dei rischi inadeguata

21 martedì Gen 2020

Posted by Luca Lodi in sicurezza

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Tag

attrezzature di lavoro, Cass. 59439/2019, Cassazione, DVR, infortunio, responsabilità, responsabilità datoriale, RSPP, sicurezza, sicurezza sul lavoro, studio lodi, studiolodi, Suprema Corte di Cassazione, taglio, Valutazione dei rischi, valutazione rischi

Solito epilogo post infortunio: Valutazione dei rischi inadeguata. Nel ravvisare la responsabilità del datore di lavoro secondo le norme dell’ordinamento, i giudici confermano la responsabilità anche del RSPP nella misura in cui la valutazione dei rischi è risultata inadeguata e, quindi, nonostante il ruolo consulenziale e non attuativo ascritto dalla norma in capo al RSPP, costui deve rispondere per colpa generica (imperizia, imprudenza, negligenza) e specifica (individuazione dei rischi) allorquando con conoscenze attese e con un grado di diligenza proporzionato all’incarico conferito, non abbia supportato correttamente il datore di lavoro nell’eseguire la valutazione dei rischi.

Ecco perché è fondamentale che il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione svolga con massima diligenza e perizia il proprio ruolo, per quanto possibile, fermo restando il dovere essenziale dell’azienda di coinvolgerlo e di non nascondergli informazioni o situazioni dalle quali può scaturire un infortunio e, di riflesso, una responsabilità (laddove con l’ordinaria diligenza e le competenze di cui è in possesso il RSPP possa individuare il rischio con la conseguente attesa segnalazione al datore di lavoro).

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Oltre il potere direttivo per il riconoscimento della subordinazione

06 venerdì Dic 2019

Posted by Francesca Baglio in lavoro

≈ Commenti disabilitati su Oltre il potere direttivo per il riconoscimento della subordinazione

Tag

Cass. 25711/2018, Cassazione, codice civile, consulenti del lavoro, consulenza del lavoro, datore di lavoro, dipendente, indici giurisprudenziali, lavoratore, lavoro autonomo, subordinazione, Suprema Corte di Cassazione

La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 25711 del 15 Ottobre 2018, ha affermato che la distinzione tra il rapporto di lavoro autonomo e quello subordinato può andare oltre il solo potere direttivo, soprattutto quando si è di fronte a mansioni la cui peculiarità non rende agevolmente apprezzabile l’elemento dell’assoggettamento. Infatti, per le prestazioni di natura intellettuale o professionale, occorre fare riferimento a criteri “complementari e sussidiari” che, privi ciascuno di valore decisivo, possono essere valutati globalmente come indizi probatori della subordinazione (ex multis: Cass. SS.UU. 30/06/199 n. 379).

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Responsabilità datoriale per assenza delle cinture di sicurezza

08 martedì Lug 2014

Posted by Luca Lodi in sicurezza

≈ Commenti disabilitati su Responsabilità datoriale per assenza delle cinture di sicurezza

Tag

Cassazione, cinture di sicurezza, INAIL, infortunio, responsabilità datoriale, Suprema Corte di Cassazione

Cassazione, Sez. IV Penale, 25 giugno 2014, n. 27615

Con la sentenza in esame, la Suprema Corte di Cassazione ha definito la responsabilità del datore di lavoro in ipotesi di infortunio sul lavoro concausato dall’assenza di cinture di sicurezza, anche qualora queste siano state messe a disposizione dei lavoratori ma, di fatto, non da questi utilizzate (nel caso di specie erano disponibili in luogo distante circa 1 km da quello in cui si è verificato l’infortunio). Secondo i giudici, infatti, resta confermato il dovere datoriale di realizzare un’organizzazione che sia efficace non solo nella messa a disposizione di idonei mezzi di protezione, bensì nell’assicurare che essi siano sempre utilizzati concretamente. Tale organizzazione può passare da istruzioni e formazione mirate e in costante aggiornamento/ripetizione, nonché da procedure operative che impongano, in caso di rilevata non-conformità, azioni correttive immediate, od, ancora, la presenza di soggetti preposti a vigilare sull’operato “in sicurezza” dei lavoratori.

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